Via Buonomo Giuseppe, 39/41 – 80136 – Napoli
+39 081 440 916
Laboratori e attività
PER UN MIGLIORAMENTO SOCIALE E LAVORATIVO DEI DETENUTI DI NAPOLI

Il partenariato intende accompagnare e sostenere coloro che usufruiscono di misure alternative alla detenzione (affidamento in prova ai servizi sociali e messa alla prova) al fine di promuovere la revisione critica del reato e favorire percorsi di inserimento lavorativo. Ciò avviene attraverso la realizzazione di attività di supporto (accoglienza diurna, sportello ascolto per i detenuti o ex detenuti e per le loro famiglie) e laboratori di formazione ed educazione al lavoro.

La finalità generale delle nostre attività è sistematizzare un modello di intervento complesso e multidimensionale a favore dei detenuti ed ex detenuti, offrendo un’opportunità di integrazione con il tessuto sociale che si fondano sul reinserimento lavorativo delle persone con problemi di detenzione in area penale, sulla ricostruzione dei legami familiari e sul soddisfacimento dei bisogni contingenti, come quello lavorativo.

Le attività si svolgono presso l’immobile messo a disposizione dal Centro diocesano di pastorale carceraria in Via Giuseppe Buonomo 39/41 situato nel quartiere Sanità di Napoli che attualmente ospita una Casa di Accoglienza per detenuti ed ex detenuti in detenzione domiciliare e un’area diurna per la misura alternativa dell’affidamento e della messa alla prova.

IL CENTRO DIURNO

Le attività che si vogliono offrire, all’interno dello spazio di accoglienza diurna, a coloro che scontano restrizioni della propria libertà sono finalizzate a promuovere capacità individuai, creatività e iniziativa personale dei soggetti presi in carico attraverso attività laboratoriali imparando così a stare lontano dalla strada. L’attività di accoglienza diurna è rivolta ai detenuti che necessitano di beneficiare di misure alternative alla detenzione, pur avendo un riferimento abitativo. Sono accolti detenuti che attraverso colloqui preventivi, in collaborazione con le istituzioni proposte, esplicitano la volontà di cambiare il proprio stile di vita, ma non hanno la possibilità di farlo all’interno del proprio contesto familiare. Sono avviati progetti individualizzati con tutte le figure professionali coinvolte ad essi vengono affiancati interventi di sostegno psicologico ed educativo. Il centro diurno è attivo nella pastorale carceraria nei giorni: lunedì, martedì e venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00.

Offre i seguenti servizi:

  • Housing sociale attraverso la predisposizione di luoghi/spazi di accoglienza in cui permettere, a quanti ne hanno il diritto, di usufruire di benefici che consentono di scontare la pena in modo alternativo al carcere; avviando di conseguenza progetti personalizzati per quanti saranno accolti;
  • Accompagnamento e sostegno ai detenuti ed ex detenuti;
  • Sostegno alle famiglie dei detenuti sul piano economico, psicologico, sociale e spirituale;
  • Percorsi di inserimento lavorativo che prevedono corsi di formazione professionale per far acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro attraverso laboratori presenti nella struttura;
  • Sensibilizzazione, animazione pedagogica puntando all’effettivo coinvolgimento della comunità locale, delle varie componenti ecclesiali e civili;
  • Cammino di recupero attraverso la conduzione di gruppi, portati avanti da professionisti come psicologi e psicoterapeuti avendo come fine ultimo la riscoperta di essere uomini e non ex detenuti;
  •  Cammino di spiritualità grazie alla costante presenza di Suore volontarie.

Casa di Accoglienza: è il luogo nel quale i detenuti che non hanno una possibilità abitativa posso guardarsi dentroriprendere in mano la propria vita, riprogettare il presente ed il futuro. La “casa” ospita 10 persone provenienti direttamente dal carcere, mediante diversi colloqui preventivi, nei quali si punta a cogliere e incoraggiare la volontà di cambiare stile di vita. In tal modo, si prevede la creazione di condizioni che permettono, a quanti ne hanno il diritto, di usufruire di benefici che consentono di scontare la pena in modo alternativo al carcere (detenzione o arresti domiciliari) o almeno di vivere del tempo al di fuori delle mura del carcere, ad esempio con permessi premio o licenze atte a favorire il contatto con i familiari e la rete sociale, fornendo anche un alloggio. Nella prima fase di accoglienza è prevista la definizione di un patto che prevede il rispetto delle regole di convivenza, gli obiettivi rieducativi e la durata della permanenza, la partecipazione del detenuto alla gestione della struttura (collaborazione alla preparazione dei pasti, pulizia degli ambienti, attività di laboratorio). Alla persona viene poi concesso un periodo, dalla durata variabile (non più di un mese),  in cui attraverso l’osservazione degli operatori si verifica la capacità di stare alle regole. Successivamente per ogni ospite viene elaborato un progetto individualizzato, con l’obiettivo generale di favorire il reinserimento sociale della persona e con obiettivi specifici personalizzati. Il percorso rieducativo è realizzato con l’ausilio di diversi strumenti: colloqui psicologici ed educativi, incontri di gruppo, stesura di un diario personale per “guardarsi dentro”, laboratori artigianali per riattivare le competenze personali e specifiche. Una volta alla settimana, è previsto l’incontro con il responsabile della casa, in cui si condividono i resoconti personali, ci si confronta insieme sulle problematiche e i risultati positivi ottenuti e sull’andamento generale della struttura. Ai detenuti viene data l’opportunità di acquisire competenze trasversali spendibili sul mercato del lavoro attraverso i laboratori presenti nella struttura e quelli offerti dal territorio e di lavorare presso le cooperative presenti sul nostro territorio.

La situazione delle carceri napoletane è tra le più tragiche nella già difficili condizioni delle istituti di pena Italiani, non a caso sono stati richiesti urgenti e improcrastinabili azioni per l’umanizzazione della pene e interventi finalizzati a ridurre l’immorale sovraffollamento. Questa situazione naturalmente ha effetti negativi sull’azione rieducativa della pena che pure dovrebbe essere uno degli obiettivi principali. Le persone una volta uscite dal carcere difficilmente hanno i riferimenti per emanciparsi dai circuiti criminali. Ciò è una parte del problema che vivono le persone che entrano nel circuito penale, le quali anche quando si lasciano alla spalle gli stili di vita devianti continuano a pagare le colpe già espiate. Esse infatti conservano lo stigma e mancano dei necessari strumenti che  favoriscano il loro reinserimento nella società. Di non secondaria importanza, poi, è la situazione del tessuto economico ed i numeri dell’occupazione della Regione Campania e della città di Napoli in particolare, che è prima quasi per tutti i primati negativi che riguardano l’occupazione.

IL CENTRO DI ASCOLTO È APERTO 3 VOLTE A SETTIMANA,
NEI GIORNI DEL LUNEDÌ MARTEDÌ E VENERDÌ DALLE ORE 9:30 ALLE ORE 12:30.

Ciò crea un ampio bacino di persone alla ricerca di un impiego, in bilico tra una situazione di disagio ed una irrevocabile esclusione dal mercato del lavoro con riflessi pesantissimi sulle famiglie. Tale situazione penalizza ulteriormente chi parte già da una posizione di svantaggio. Infatti le persone che vogliono prendere distanza dalla difficile condizione di ex detenuto, trovano enormi difficoltà, dovute al pregiudizio che li circonda. D’altro lato, esse come detto, spesso per lo stile di vita praticato che è causa ed effetto della scarsa preparazione al lavoro, si precludono la possibilità di cogliere le opportunità alle quali pure potrebbero accedere. Così si crea un circolo vizioso, dal quale è estremamente difficile uscire e mette a dura prova la volontà di abbandonare percorsi illegali, soprattutto quando il bisogno pone sofferenze materiali per la propria famiglia. Questo pone il problema fondamentale, che bisogna programmare interventi che incidono non solo sulla persona, ma anche sul suo contesto familiare e sociale perché un qualsiasi intervento abbia successo, e soprattutto perché si creino le condizioni affinché le colpe dei padri non ricadano sui figli disconfermando così la profezia che si auto avvera. Inoltre, vi è la difficile situazione di chi non ha più legami familiari e si trova immediatamente risucchiato dalla strada con i suoi stili devianti, poichè non esistendo alcuna struttura che si prenda cura di loro e li aiuti nella difficile azione di reinserimento sociale.

La nostra finalità è quella di sostenere e supportare ciascun membro del nucleo familiare trovatosi ad affrontare e gestire i disagi causati dalla detenzione del genitore, promuovendo strategie di comportamento volte ad alleggerire il carico di stress che ne deriva, creando uno spazio “vitale” all’interno del quale riscoprire momenti dedicati a se stessi per salvaguardare il proprio equilibrio psicofisico.

I bisogni urgenti cui intendiamo rispondere sono rappresentati dalle problematiche derivanti da debolezze o carenze del sistema familiare, ulteriormente compromesse dalla fragilità dei contesti sociali di riferimento.

Il tema della sensibilizzazione è molto caro al Centro di Pastorale Carceraria della Diocesi di Napoli ed ha l’obiettivo di attivare un processo di cambiamento della percezione carceraria all’interno del contesto territoriale. Si intende fare massa critica, far emergere le fragilità del Sistema Carcerario in Italia, guardando al reo come una persona da accompagnare nella riappropriazione della propria vita. Sono coinvolti i gruppi presenti nelle comunità parrocchiali al fine di avviare con loro azioni di volontariato interne ed esterne al Carcere: catechesi, animazione liturgica, socializzazione e integrazione. Tuttavia l’attività di sensibilizzazione prevede il coinvolgimento anche della comunità civile attraverso: incontri/testimonianze all’interno delle scuole; seminari di formazione sulle problematiche del carcere; un convegno pubblico.

CENTRO POLIFUNZIONALE LABORATORIALE

Il partenariato si occupa, nello specifico, di fornire servizi ed attività a favore di persone detenute ed ex detenute, le quali pur essendo persone in difficoltà non vengono prese facilmente in considerazione. Questo perché, il luogo comune vede i detenuti semplicemente come persone da punire e da tenere ai margini della società, senza considerare che dietro ognuno di loro c’è una sofferenza che richiede supporto. L’obiettivo principale è quello di sostenere e accompagnare i detenuti nel percorso di inserimento sociale e lavorativo una volta usciti dal Carcere, per poter recuperare la stima di se stessi e superare in tal modo tutti quegli ostacoli che di fatto impediscono il recupero dei valori della convivenza pacifica e non violenta, sperimentando in prima persona l’esistenza di una via di uscita alternativa al degrado e all’illegalità.

Questa è la missione dei nostri laboratori: insegnare a detenuti in misura alternativa i mestieri artigiani, di cui c’è molta richiesta ma poca offerta, al fine di poter dirigere gli sforzi verso un’effettiva condizione lavorativa stabile e duratura per i nostri affidati.
I prodotti che vengono creati da loro sono messi in vendita su questo sito nella omonima sezione e i proventi sono interamente dedicati alle attività per i detenuti.

Contatta liberi di volare ODV
per richiedere maggiori informazioni!

+39 081 440 916
liberidivolareonlus@libero.it
Via Buonomo Giuseppe, 39/41 – 80136 – Napoli

E’ possibile effettuare un colloquio presso la sede del Centro Diocesano in via Giuseppe Buonomo 39/41 solo ed esclusivamente nei giorni lunedì, il martedì e il venerdì dalle ore 09:30 alle ore 12:30.
* Per effettuare il colloquio NON è necessario un appuntamento telefonico
** Le chiamate per acquistare i prodotti verranno gestite dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00. Se si desidera ricevere info sui prodotti in altre fasce orarie compilare l’apposito modulo presente nella pagina contatti.
Contatta liberi di volare ODV
per richiedere maggiori informazioni!

+39 081 440 916
liberidivolareonlus@libero.it

Via Buonomo Giuseppe, 39/41 – 80136 – Napoli

E’ possibile effettuare un colloquio presso la sede del Centro Diocesano in via Giuseppe Buonomo 39/41 solo ed esclusivamente nei giorni lunedì, il martedì e il venerdì dalle ore 09:30 alle ore 12:30.
* Per effettuare il colloquio NON è necessario un appuntamento telefonico
** Le chiamate per acquistare i prodotti verranno gestite dal Lunedì al Venerdì dalle 9:00 alle 13:00. Se si desidera ricevere info sui prodotti in altre fasce orarie compilare l’apposito modulo presente nella pagina contatti.

Progetto finanziato da 8×1000